Non avrei mai pensato di citare Daria Bignardi, né tantomeno
una sua intervista su Vanity Fair.
E invece, come si dice, nella vita “mai dire
mai”.
O, forse, è solo che sono di mentalità aperta, open-minded, come dicono
gli inglesi (da open-mindfulness, cioè, appunto, apertura mentale).
Un augurio per il 2015, una citazione che mi ha
colpito sin da subito, folgorato, e che credo sia unisex, anche se il
riferimento - chiaramente data l’intervistata - è alle esponenti della categoria “donna”:
“Ogni anno sto un po’ meglio del precedente. È la fortuna di avere avuto un carattere attorcigliato e una giovinezza inquieta: si può solo migliorare, il peggio probabilmente è passato. L’età rende più saggi e pazienti, meno assolutisti, meno perfezionisti. Si impara a prendere le cose come vengono, non fare progetti a lungo termine, non aspettarsi troppo, non indulgere in pensieri ed emozioni negative. Soprattutto, si impara ad essere se stessi, e al diavolo quel che pensano gli altri.
Le donne, in particolare, imparano col tempo a essere meno doveristiche, a non anteporre sempre il dovere al piacere. (…)
Ecco cosa mi auguro per il 2015: continuare a essere me stessa. La conquista della propria identità non è una faccenda da adolescenti: ci si dà fiducia solo se si è passati attraverso molte prove, si ha costruito e distrutto, lavorato, faticato, si è stati esaltati e delusi, si ha vinto e si ha perso. Serve una vita per diventare se stessi, anno dopo anno".
“Ogni anno sto un po’ meglio del precedente. È la fortuna di avere avuto un carattere attorcigliato e una giovinezza inquieta: si può solo migliorare, il peggio probabilmente è passato. L’età rende più saggi e pazienti, meno assolutisti, meno perfezionisti. Si impara a prendere le cose come vengono, non fare progetti a lungo termine, non aspettarsi troppo, non indulgere in pensieri ed emozioni negative. Soprattutto, si impara ad essere se stessi, e al diavolo quel che pensano gli altri.
Le donne, in particolare, imparano col tempo a essere meno doveristiche, a non anteporre sempre il dovere al piacere. (…)
Ecco cosa mi auguro per il 2015: continuare a essere me stessa. La conquista della propria identità non è una faccenda da adolescenti: ci si dà fiducia solo se si è passati attraverso molte prove, si ha costruito e distrutto, lavorato, faticato, si è stati esaltati e delusi, si ha vinto e si ha perso. Serve una vita per diventare se stessi, anno dopo anno".
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