A te che più volte mi hai dedicato questa poesia, tu, tu che, in quella delle mie vite, sei stata la mia gioia di vivere più intensa e la mia più profonda disperazione.
Cosa volevi dirmi? Forse che l'amore è fatto di amore ma anche di odio? Oppure che, a volte, capita che amavi odiarmi e odiavi amarmi?
Cosa volevi dirmi? Forse che l'amore è fatto di amore ma anche di odio? Oppure che, a volte, capita che amavi odiarmi e odiavi amarmi?
Oggi che t’aspettavo non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava,
nel vuoto che hai lasciato
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
S’annuncia e poi s’allontana,
così ti sei negata alla mia sete.
L’amore, sul nascere, ha di
questi improvvisi pentimenti.
Silenziosamente ci siamo intesi.
Amore, Amore, come sempre,
vorrei coprirti di fiori e d’insulti.
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
S’annuncia e poi s’allontana,
così ti sei negata alla mia sete.
L’amore, sul nascere, ha di
questi improvvisi pentimenti.
Silenziosamente ci siamo intesi.
Amore, Amore, come sempre,
vorrei coprirti di fiori e d’insulti.
(Vincenzo Cardarelli, “Attesa”, 1958)
Ora, ora che la mia assenza appartiene alla tua e la tua assenza appartiene alla mia, ora che non esistiamo più, mi piace ricordarci dolceamaramente così, a volerci ricoprire "di fiori e di insulti".
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