venerdì 10 aprile 2015

Chissà cos'avrà voluto esprimere Pablo Neruda con questa poesia intitolata "Sabrás que no te amo y que te amo - Saprai che non t'amo e che t'amo". Forse la contraddittorietà dell'amore, come degli altri sentimenti. O, forse, che l'amore ha più vite, e che ci sono più vite per amare.

Sabrás que no te amo y que te amo
puesto que de dos modos es la vida,
la palabra es un ala del silencio,
el fuego tiene una mitad de frío.
Yo te amo para comenzar a amarte,
para recomenzar el infinito
y para no dejar de amarte nunca:
por eso no te amo todavía.
Te amo y no te amo como si tuviera
en mis manos las llaves de la dicha
y un incierto destino desdichado.
Mi amor tiene dos vidas para armarte.
Por eso te amo cuando no te amo
y por eso te amo cuando te amo
.


Traduzione in italiano:

Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo
.

A te che più volte mi hai dedicato questa poesia, tu, tu che, in quella delle mie vite, sei stata la mia gioia di vivere più intensa e la mia più profonda disperazione.

Cosa volevi dirmi? Forse che l'amore è fatto di amore ma anche di odio? Oppure che, a volte, capita che amavi odiarmi e odiavi amarmi?

Oggi che t’aspettavo non sei venuta.
E la tua assenza so quel che mi dice,
la tua assenza che tumultuava,
nel vuoto che hai lasciato
come una stella.
Dice che non vuoi amarmi.
Quale un estivo temporale
S’annuncia e poi s’allontana,
così ti sei negata alla mia sete.
L’amore, sul nascere, ha di
questi improvvisi pentimenti.
Silenziosamente ci siamo intesi.
Amore, Amore, come sempre,
vorrei coprirti di fiori e d’insulti.
(Vincenzo Cardarelli, “Attesa”, 1958)

Ora, ora che la mia assenza appartiene alla tua e la tua assenza appartiene alla mia, ora che non esistiamo più, mi piace ricordarci dolceamaramente così, a volerci ricoprire "di fiori e di insulti".